Lipofilling

Il lipofilling, o lipostrutturazione, è un’operazione che negli ultimi anni ha ottenuto enorme successo nel campo della chirurgia plastica, sia tra il pubblico femminile che tra quello maschile.

Il termine nasce dall’unione di lìpos, parola greca per grasso e il verbo inglese to fill, ossia riempire: si tratta di un intervento nel quale si utilizza il tessuto adiposo di un paziente come materiale di riempimento per il paziente stesso.

Come accennato prima, sia gli uomini che le donne si sottopongono a questo intervento: non ci sono particolari limiti per quanto riguarda l’età se non la consueta attesa per lo sviluppo fisico completo della persona (fascia di età che va mediamente dai 20 anni sino ai 60 e oltre).

 È l’operazione ideale per chi aspira a:

  • rimodellare alcune parti del corpo
  • dare volume a quelle zone che risultano vuote o poco sporgenti
  • correggere imperfezioni e inestetismi

Oltre che per fini estetici, il lipofilling risulta ideale anche per una riparazione veloce di tessuti danneggiati e favorisce la guarigione delle ferite (piaghe da decubito, ustioni, difetti post-traumatici).

Tra le aree di maggiore intervento per chi ricorre al lipofilling per fini estetici troviamo: seno, naso, labbra, zigomi e occhiaie, ma anche glutei e polpacci; tutte aree, sia del viso che del corpo, che risultano quindi colpite da molteplici cause come, per esempio, l’avanzare dell’età, lo stress, l’inquinamento, le diete drastiche e un dimagrimento eccessivo e molto rapido.

La lipostrutturazione si divide in due sole fasi: la prima è il prelievo del tessuto adiposo dalla zona donatrice, mentre la seconda è l’iniezione del filler nella parte del corpo che si vuole migliorare. Si tratta di una procedura sicura e non particolarmente invasiva, in quanto l’aspirazione del tessuto adiposo autologo avviene tramite una cannula sottile introdotta nella zona prescelta (fianchi, addome, cosce) e produce cicatrici di qualche millimetro, poco visibili.

In seguito al prelievo il grasso deve subire un trattamento di purificazione tramite centrifuga, passaggio di fondamentale importanza per eliminare sangue, fluidi e sostanze dannose e rendere il tessuto conforme a essere iniettato nel corpo. La cannula utilizzata per la fase di re-introduzione del filler risulta ancora più sottile e delicata di quella che si usa per il prelievo, cosa che evita al paziente ulteriori cicatrici, anche se piccole.

Come per ogni intervento è necessario un appuntamento con lo specialista per pianificare al meglio tutte le fasi: dal pre-operatorio (necessario astenersi da prendere determinate tipologie di medicinali e assolutamente vietato fumare), alla scelta della zona dove prelevare il tessuto adiposo, alle modalità di recupero successive all’operazione.

Il lipofilling può essere effettuato sia tramite anestesia locale con sedazione che con anestesia totale e ricovero per una notte, la scelta (sempre effettuata dal medico in base a cosa risulta ideale per il paziente) può dipendere sia dalla condizione fisica e di salute di chi si sottopone all’intervento, sia dalla portata delle zone su cui si opera; la durata dell’intervento può variare dai 30 minuti alle 2 ore.

Nel post-operatorio è fondamentale applicare dei bendaggi elasto-compressivi, che evitano lo sviluppo di eventuali ecchimosi o gonfiori e devono essere tenuti per le successive tre settimane. Può capitare di avere un leggero aumento della temperatura corporea o di sentire un indolenzimento nelle parti del corpo coinvolte, è assolutamente normale e il dolore può essere tenuto sotto controllo con l’assunzione di antidolorifici prescritti dal medico curante.

La ripresa delle normali attività quotidiane (favorita anche da qualche ciclo di massaggi che faciliti il riassorbimento dei liquidi e stimoli la circolazione) mediamente avviene a distanza di 2-4 settimane dall’intervento, anche questo aspetto è ovviamente influenzato dal paziente e dall’estensione della parte coinvolta.

I risultati ottenuti con il lipofilling sono molto soddisfacenti, possono essere osservati dopo due o tre mesi dall’intervento e sono quasi permanenti: nella prima fase si assiste a un riassorbimento dell’adipe introdotto (in media del 30 o 40%) che cambia da paziente a paziente, il resto del tessuto si stabilisce nell’area in maniera stabile e duratura.

L’intervento di lipostrutturazione sta avendo un enorme successo perché risulta una delle pratiche più “naturali” nel campo della chirurgia plastica: non solo l’effetto riempitivo e ringiovanente risulta più naturale; ma soprattutto si limita notevolmente il rischio di rigetto o allergia al filler (cosa che può capitare con altri materiali come il botulino o il collagene), essendo questo prelevato dallo stesso paziente che si sottopone all’operazione.

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