Rimozione nei

I nei o nevi sono formazioni cutanee risultato della concentrazione di cellule di pigmento (melanociti) che compaiono sulla cute ma che possono interessare anche le mucose. Possono essere presenti dalla nascita oppure comparire nel corso degli anni: alcuni non subiscono modifiche durante il corso della vita (la forma è usualmente ovale o tondeggiante, il colorito più o meno scuro a seconda del grado di pigmentazione), mentre altri possono cambiare aspetto o persino sparire, infine possono essere localizzati o diffusi in varie parti del corpo.

La maggior parte dei nevi sono benigni, talvolta possono evolvere in melanomi, quindi è estremamente importante sottoporsi a controlli periodici e prestare particolare attenzione ai nei di recente insorgenza, ma soprattutto ai cambiamenti di forma di un neo preesistente. In alcuni casi si effettua la rimozione: questa procedura può rispondere a questioni estetiche (nei presenti in zone molto visibili), a scopi preventivi ma anche per motivi più gravi, come l’avvenuta trasformazione in melanoma.

In ogni caso è consigliabile rivolgersi allo specialista ogni qualvolta si noti la comparsa di nuovi nei in età adulta e se si manifestano prurito o sanguinamento.

Mentre per le altre patologie del tessuto cutaneo (lipomi, fibromi, cisti sebacee) l’indicazione all’asportazione viene posta dal chirurgo, per quanto riguarda invece i nevi, la decisione spetta esclusivamente dal dermatologo. Lo specialista, mediante una semplice visita o ricorrendo a un esame dermatoscopico, può ingrandire l’immagine del neo, studiare meglio le sue caratteristiche, fotografarlo e seguirne l’evoluzione nel tempo oppure può stabilire la necessità della sua asportazione.

Sono diversi gli aspetti da tenere sotto controllo quando si parla di nei: seguendo la regola ABCDE è possibile monitorare la propria pelle con una certa precisione, che consiste in:

A – ASIMMETRIA nella forma: i nei benigni hanno forma tondeggiante, mentre i melanomi sono più asimmetrici e irregolari

B – BORDI: mentre i bordi dei nei benigni sono regolari, i melanomi presentano bordi frastagliati, cosiddetti a carta geografica

C – COLORE: il melanoma, a differenza dei nei benigni, presenta più colorazioni

D – DIMENSIONI: le dimensioni del nevo aumentano nella larghezza o nello spessore

E – EVOLUZIONE: in un breve periodo di tempo ci sono stati cambiamenti di tutte le caratteristiche: i nei che tendono a cambiare forma, dimensioni e colore sono ritenuti sospetti e da tenere sotto controllo, o da eliminare in via preventiva

In genere il dermatologo non effettua l’intervento di asportazione, ma affida questo compito a un chirurgo. Il chirurgo elimina il neo in maniera radicale, tagliando una parte di pelle che comprenda il nevo ed il tessuto sottocutaneo: è molto importante che nell’effettuare l’intervento vengano rimossi margini di pelle di almeno 2-3 mm. Il frammento di cute asportato viene poi sottoposto a esame istologico, un’indagine eseguita dall’anatomopatologo, che controlla al microscopio il campione di tessuto rimosso, per verificare le caratteristiche delle cellule e la loro natura, che potrebbe essere tumorale, benigna o maligna. Se si tratta di lesione maligna, con questo esame viene classificato il tipo di tumore e stabilita la sua gravità.

Le modalità di azione con cui interviene il chirurgo sono: rimozione chirurgica in anestesia locale seguita dall’applicazione di punti di sutura, intervento con il laser, una tecnica meno invasiva che brucia le cellule del neo, oppure chirurgia a shaving.

Rimozione chirurgica: il neo viene isolato con un telo sterile ed assieme ad esso viene rimossa la porzione di pelle che lo circonda, si tratta di un intervento rapido (circa 20-30 minuti) eseguito in ambito ambulatoriale. L’area interessata dovrà essere tenuta disinfettata dai 7 ai 20 giorni, in base all’indicazione dello specialista.

Laser: elimina le cellule del neo tramite il calore emanato e la fotocoagulazione. Dopo il trattamento è necessario medicare l’area interessata per 1 o 2 settimane. L’intervento con il laser non permette un esame istologico, quindi è da ritenersi praticabile solo se si ha la certezza della benignità del neo.

Chirurgia a shaving: Il nevo viene eliminato con un procedimento simile alla rasatura ed il suo fondo viene sottoposto a termocoagulazione. La guarigione sarà simile a quella di una lesione superficiale, la zona trattata dovrà essere medicata per 1 o 2 settimane. La tecnica viene utilizzata solo in caso di nei benigni e costituisce una valida alternativa al laser, a differenza di quest’ultimo permette di effettuare l’esame istologico.

Il decorso postoperatorio è del tutto indolore e il paziente può svolgere le sue attività, avendo l’accortezza di non sfregare l’area dove è avvenuto l’intervento.

Per favorire e velocizzare la rigenerazione della pelle lo specialista può prescrivere una pomata da applicare in seguito al trattamento laser, il processo di guarigione della cute è abbastanza rapido (da una a tre settimane) e in questo lasso di tempo è consigliato: coprire la lesione fino alla rimozione dei punti, non esporre la ferita al sole (anche se coperta), evitare di bagnare la zona e in caso di cattivo odore o dolore rivolgersi subito al medico.

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